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Pubblicato il 03 Settembre 2014
Una ricerca recente (*) fa sorgere il sospetto che i molti cittadini che scaricano file digitali dalla rete, spesso contravvenendo alle leggi, non solo non danneggerebbero le imprese dei settori dell’intrattenimento (musica, cinema, TV, ecc.), ma addirittura contribuirebbero al loro sviluppo o comunque a contrastare gli effetti della crisi economica.
Gli argomenti sono diversi, ma consideriamone tre:
In base a queste e altre considerazioni, le imprese più efficaci e innovative sono quelle che, da un lato, non considerano la pirateria come la minaccia principale alla propria competitività e, dall’altro, competono a loro volta contro la pirateria attraverso l’innovazione, il coefficiente di servizio e la lealtà verso i propri clienti. In alcuni casi sembrano emergere addirittura casi di collaborazione per lo sviluppo di modelli di business innovativi.
Infine, se è vero che il successo delle industrie dell’intrattenimento è dato (anche) dai risultati al botteghino è bene non dimenticare che questi risultati sono dovuti alle decisioni di milioni di consumatori in merito ai ‘loro’ soldi e che quindi il valore di certi prodotti (un disco, un film, un libro) è in parte un patrimonio ‘comune’ di autore, acquirente e impresa e un comportamento eccessivamente ‘predatorio’ da parte delle imprese è visto sempre più in chiave critica da frange crescenti di cittadini.
(*) http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/08/18/news/pirateria_download-94027777/
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